Dover attendere sei mesi per scoprire se i tuoi dati sono corretti è un problema, soprattutto se arriva un'ispezione degli organi di vigilanza.

Per una nota azienda finanziaria, dover aspettare sei mesi sarebbe stato il minore dei mali: i report più importanti ci mettevano fino a dodici mesi per essere prodotti e quelli meno urgenti potevano essere eseguiti solo una volta ogni due anni. In poche parole, i sistemi informatici dell'organizzazione non erano in grado di garantire l'esecuzione della reportistica di audit più di una volta ogni 12 o 14 mesi. Era chiaro che l'azienda non riusciva ad accedere ai suoi dati in modo tempestivo.

Anche lo sviluppo di nuovi requisiti e report di audit era molto lento e dispendioso. Per sviluppare nuovi requisiti, occorreva un esperto per descriverle e uno sviluppatore per programmarle. In caso di problemi di implementazione (per esempio, se l'esperto non aveva descritto chiaramente i requisiti oppure se lo sviluppatore non ne aveva capito le specifiche), il debug era lento e complesso; spesso, quando un esperto si accorgeva che il requisito non era stato implementato correttamente, il relativo sviluppatore era già alle prese con un'altra attività. In poche parole, implementare nuovi requisiti e nuovi report, ed eseguirne il debug, richiedeva sei mesi.

E come se tutto ciò non bastasse, gli auditor pretendevano trasparenza delle regole di elaborazione dei report. Poiché questi non sapevano leggere il codice, l'istituto finanziario era costretto a mantenere la documentazione dettagliata di ogni programma. Con migliaia di calcoli in uso, questa attività era diventata estremamente onerosa e suscettibile di errori. Ovviamente, gli errori nella documentazione comportavano ulteriori esami minuziosi da parte degli auditor, il che creava un circolo vizioso. Non era una situazione semplice.

Per fortuna, l'azienda chiese aiuto ad Ab Initio.

Utilizzando Ab Initio, la compagnia trasformò completamente il suo processo di sviluppo delle regole; grazie al nuovo software, definire regole di calcolo per estrarre i dati praticamente da qualsiasi tipo di data store, trasformarli nel formato desiderato e caricarli in qualsiasi destinazione, era diventato un gioco da ragazzi. Con questa semplice procedura, gli esperti furono in grado di scrivere, testare e sottoporre a debug le nuove regole senza coinvolgere gli sviluppatori. Solo nel primo mese, un piccolo gruppo di esperti non tecnici riuscì a mettere in produzione una dozzina di nuovi report con calcoli precedentemente inediti.

Inoltre, Ab Initio garantiva enormi miglioramenti ai sistemi di accesso ai dati e di misurazione delle prestazioni. Utilizzando il software Ab Initio, l'azienda poteva finalmente eseguire la sua reportistica ogni giorno invece che ogni uno o due anni. Questo ridusse notevolmente l'esposizione dell'azienda ai rischi di non conformità normativa. E come se non bastasse, l'interfaccia di Ab Initio autodocumentava le regole di calcolo, rendendo la documentazione tradizionale superflua: l'azienda non doveva più gestire enormi quantità di documentazione perché poteva dare accesso diretto al sistema agli auditor.

A conti fatti, l'azienda ora riusciva a eseguire la sua reportistica quotidianamente invece che ogni uno o due anni e aveva anche ridotto i tempi richiesti per creare nuove regole da più mesi a pochi giorni. La riduzione dell'esposizione ai rischi finanziari era significativa e i risparmi indotti dal non avere più gli auditor alle calcagna incalcolabili.